Amici bikers calabresi,
a pochissimi giorni dall’evento di apertura della decima stagione che ci vedrà tutti insieme a Cerenzia – Caccuri, intervengo nel tentativo di ridestare l’entusiasmo e l’interesse di ogni ondadurtista calabrese, pur dopo la splendida, quanto tempestiva, presentazione di tappa curata dagli organizzatori (asd Gran Bosco d’Italia) e da Claudio Cherubino.

Mi è parso, infatti, di avvertire che il fisiologico torpore primaverile sia ancora generalmente diffuso, unitamente alla sensazione che, in generale, non si sia ancora compreso in maniera compiuta che Onda d’Urto – nella sua nuova e tanto attesa fisionomia che si è data (Associazione di Promozione Sociale), con conseguente notevole assunzione di impegni da parte delle persone designate dal sottoscritto per la costituzione dell’APS – , ambisce a nuovi e più luminosi traguardi, conseguibili soltanto rivestendo una forma giuridica riconosciuta.

Per inciso, colgo l’occasione per precisare che la forma associativa prescelta agisce avvalendosi di una compagine snella, ma sufficientemente rappresentativa dei nostri settori territoriali, composta da persone che vantano una ventennale esperienza nell’ associazionismo e che a mio avviso, nel corso di tutti questi anni, si sono distinte per note ed attitudini caratteriali, ma anche per aver maggiormente contribuito fattivamente alla propagazione di Onda d’Urto, anteponendo sempre e senza eccezioni lo spirito e gli obiettivi del nostro movimento regionale rispetto a quelli che animano solitamente le iniziative locali che, pur apprezzabilissime dal punto di vista sportivo e associativo, non mirano direttamente ad alimentare la crescita ed il rafforzamento di una ampia identità culturale e territoriale.

Alla luce di questo nuovo slancio, ribadisco che è da considerarsi obiettivamente superata ogni passata forma di rappresentanza – precari comitati virtuali, estemporanei o altro, che dir si voglia – , anche per la elementare ragione che hanno palesato in concreto tutta la loro inutilità (avviene immancabilmente ovunque, dopo un iniziale entusiasmo…).

Come è avvenuto sin dal primo giorno di vita di Onda d’urto, anche stavolta mi assumo apertamente la responsabilità di ogni scelta, che ritengo, comunque, in perfetta linea con il suo spirito primordiale. Da buon osservatore, nel lungo cammino che ci ha accompagnato, ho sentito però l’esigenza indifferibile di comporre in maniera più ordinata alcune dinamiche che hanno suscitato perplessità e mormorazioni generali.

Per chiarezza, richiamo solo alcuni aspetti incresciosi: in sede di programmazione annuale dei calendari ed in alcune manifestazioni il protocollo ufficiale di Onda d’Urto è stato pressoché disatteso, e da più parti sono affiorate forme arbitrarie di pretesa all’ assegnazione di tappa, nonché autoproclamazioni di meriti, per numeri di associati o per importanza storica dei sodalizi (sic!) come se Onda d’Urto dovesse essere unilateralmente al servizio delle ASD proponentisi alle candidature di tappa. Questa china perniciosa, che per fraintesa disponibilità e benevolenza delle poche figure trainanti del movimento si stava consolidando, con la nascita di APS Onda d’Urto ha trovato di fatto un brusco e definitivo punto di arresto.

Di là da ogni equivoco, comunico che d’ora in poi le tappe verranno annualmente scelte con riferimento assoluto e prioritario alla individuazione delle località da visitare e dopo, soltanto dopo, si cercherà una o più ASD (anche non ciclistica!) o APS cui assegnare la tappa, una volta contattate le amministrazioni comunali di interesse, o altri enti e associazioni di supporto e ottenuti i consensi necessari e la massima disponibilità da parte di tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo.

Occorrerà, dunque, che qualcuno studi, ricerchi e operi in lungo e in largo in Calabria e con congruo anticipo per la realizzazione dei calendari futuri (siamo a buon punto con il 2019…). Colgo l’occasione per rammentare a tutti voi che Onda d’Urto fa innanzitutto promozione sociale, pur avvalendosi di una disciplina sportiva come elemento di aggregazione e non il contrario come frettolosamente e superficialmente si potrebbe arrivare a pensare!

La nuova veste di Onda d’Urto, pertanto, richiede e ribadisce la necessità di uno sforzo ulteriore da parte di tutti gli appassionati e il superamento di mentalità municipalistiche e particolaristiche! E’ questa la sfida che riproponiamo e che ci attende, ripartendo con ferma decisione e la chiara convinzione che, diversamente, Onda d’Urto non avrebbe ragione di esistere oltre, se non per trascorrere ripetitive giornate in compagnia e in sella alle proprie amate mtb!

Concludo riportandomi serenamente ad un dato di esperienza comune: nella vita sociale una decisione convinta comporta spesso una contrazione o un tentennamento iniziale, che in seguito, con l’operare serio e costruttivo, rientra portando nuovi frutti. Siate fiduciosi: qualcosa è cambiato perché nulla cambi, se non per migliorare e crescere insieme!

Ma, senza dilungarmi, garantisco che nel programma di APS Onda d’Urto c’è molto, molto di più, che verrà esplicitato nel tempo …

Per adesso, vi aspettiamo alla prima Tappa nel Marchesato! A domenica, in tantissimi! Come sempre!

Dimenticavo: APS Onda d’Urto, comunica esclusivamente attraverso il sito ufficiale (www.ondadurto.info) e la relativa pagina Facebook.

Il presidente APS ONDA D’URTO

Maurizio Barone