Carissimi bikers ondadurtisti,
all’esito della festosa quarta tappa, che si è tenuta il 23 Luglio appena scorso nel territorio della “Città del miele della Calabria” e alla quale ho partecipato con grande piacere, mi preme fortemente portare alla vostra attenzione una criticità che ancora persiste sin dal primissimo evento di Onda d’Urto, ma che ad Amaroni ha assunto una portata ed un rilievo non più trascurabili!
Vado direttamente all’oggetto della questione: per questo appuntamento, sul sito di O.U. si sono registrate ben 263 iscrizioni, ma a fronte del dato formale e virtuale, gli organizzatori, dopo enormi sacrifici per garantire accoglienza completa a tutti gli iscritti, si sono ritrovati con circa 60 (dico: sessanta!) prenotati al ristorante in meno, senza che alcuno si sia minimamente dato pensiero di disdire la prenotazione, fosse anche all’ultimo minuto. Capite bene che il nostro movimento si regge sul lodevole impegno di chi, di volta in volta, assume l’incarico di presentare agli ondadurtisti il meglio di quanto la zona di appartenenza che rappresenta può offrire, in tutti gli aspetti che moltissimi di voi conoscono ormai da tempo e che non sto qui ad elencare. E’ patrimonio di conoscenza comune che l’aspetto lucrativo nella nostra iniziativa è pari quasi a zero, ma questo non va confuso con l’aspetto economico connaturato alla realizzazione di ogni tappa! Organizzare implica sempre un impegno di spesa, accordi con associazioni di supporto, intese raggiunte anche con altri enti, attività materiali che richiedono forze umane, tempo e denaro… E tanta pazienza! A fronte di tutto questo, a causa di un atteggiamento che va assolutamente superato, ora l’ASD Girifalco in bici, dovrà corrispondere al ristoratore una somma non indifferente di circa 1.000 (MILLE!) euro per la inaccettabile defezione di bikers che ancora sono ancorati alla “furbesca” mentalità di non dover dar conto a nessuno delle proprie decisioni. Questo atteggiamento, che può astrattamente giustificarsi in vicende strettamente personali, va bandito risolutamente allorquando si agisce in un contesto sociale e comunitario qual è, nel nostro caso, quello di Onda d’Urto! Ricordo a me stesso e a tutti voi che la partecipazione agli eventi offerti da O.U. non deve essere intesa come un’opportunità da godere individualmente come l’acquisto di prodotto al supermercato, in stile “mordi e fuggi”, bensì come il raro privilegio di una appartenenza ad una comunità caratterizzata da una marcata impronta etnico culturale, che ha, tra le le tante, una finalità formativa ed educativa! Sarebbe bastata una semplice e veloce comunicazione di disdetta, al pari dell’iscrizione, per evitare l’inevitabile conseguenza testé evidenziata, oltre alla preparazione dei pacchi benvenuto e quant’altro… Siamo nelle condizioni di elencare i nomi dei prenotati che erano assenti, ma il punto non è questo! Ciò che occorre comprendere a chiare lettere è che il fatto di aver la possibilità di iscriversi on line senza alcuna spesa non si deve tradurre in una forma di cinica indifferenza agli impegni assunti dagli organizzatori, in una logica di cieco individualismo! Sia ben chiaro, nessuno rivendicherà agli assenti ingiustificati la corresponsione del mancato introito, ma c’è da dire che, così come è impostata l’adesione alla tappa, non è più sostenibile! Mancano ormai tre tappe alla chiusura del calendario 2017, ma posso anticiparvi sin d’ora che dal prossimo anno le iscrizioni saranno ritenute valide solo e soltanto a seguito di pagamento anticipato in modalità on line! Francamente, ritengo che abbiamo ancora margini di crescita in molti settori che riguardano O.U. e, tra questi, anche l’aspetto della iscrizione alla tappa che, dopo nove anni di proposte e alla luce della incessante crescita del movimento, non può più essere sottovalutato…
Augurandomi, per l’ alta immagine dell’intero movimento, una maggiore sensibilità generale e un crescente senso di appartenenza da parte di tutti, vi auguro buone vacanze e arrivederci a Pentedattilo, il 3 settembre.
Cordialità
Maurizio Barone