Ferruzzano e Samo 28 aprile 2019

FERRUZZANO

Ferruzzano, piccolo comune del versante ionico della provincia di Reggio Calabria, gode di una posizione geografica molto interessante all’interno del contesto territoriale della Riviera dei Gelsomini. Sono stati proprio i tratti fisici delle sue coste, con la presenza dell’incommensurabile Capo Bruzzano, ad attirare, nel lontano 800 a.C., i coloni provenienti dalla Grecia, fondatori della civiltà italiota.

La bellezza del promontorio ferruzzanese li invitò a fermarsi in questo punto della Calabria per circa 10 anni, anche se in seguito essi elessero come loro quartier generale l’antica Locri. La storia di Ferruzzano come centro abitato stabilmente ha inizio nel XV secolo, quando le popolazioni calabre ponevano la loro residenza su solidi speroni rocciosi al riparo dai saraceni.

Ed è proprio da questo tipo di insediamento che molto probabilmente deriva il toponimo di Ferruzzano, che secondo alcuni studiosi sarebbe composto dal sostantivo “ferru” (ferro) unito all’aggettivo “nsanu” (saldo) proprio per indicare la fortezza della rocca su cui era stato costruito. Altri pareri mettono in evidenza il fatto che la parola Ferruzzano potrebbe essere il risultato della fusione tra la preposizione greca “perì” (latinizzata in pherì) e la località Bruzzano, col significato di villaggio “vicino a Bruzzano”.

Allo stesso periodo della fondazione del centro storico risale anche la costruzione della torre di avvistamento di Capo Bruzzano, eretta per ovvi motivi di difesa territoriale. La storia dei centri abitati di Ferruzzano segue inevitabilmente quella del suo territorio e dei cambiamenti che esso ha subìto a causa di eventi del tutto fortuiti. Il centro storico venne infatti abbandonato in seguito al terremoto del 1907, occasione in cui la popolazione sfollata riparò pochi chilometri più a sud, dando origine alla frazione di Saccuti. Questa ultima si è a sua volta spopolata dopo il terremoto del 1978.

Dagli anni Settanta in poi ha così avuto inizio il processo di urbanizzazione della zona costiera detta Canalello, dove risiede attualmente la popolazione ferruzzanese. Il centro storico è quindi di fatto un paese morto; ma tra le sue vie è ancora possibile ammirare i portali marmorei di alcuni palazzi di particolare pregio storico risalenti al XVI e al XVII secolo. Il territorio di Ferruzzano costituisce un punto di richiamo non solo per i figli stessi di questa terra, legati fortemente alle sue forme e alle sue tradizioni, ma anche per gli amanti del mare e delle spiagge candide e rocciose ma mai troppo affollate di questo tratto di Ionio, come dimostrano i camper di turisti stranieri che vi giungono ogni anno.

Anche il territorio interno è ricco di attrazioni naturalistiche di certo non classificabili come mete del turismo di massa, ma ben note agli amanti dell’ecoturismo, giustificato dalla presenza di risorse naturali di rilevanza internazionale come il Sito di Interesse Comunitario del Bosco di Rudina e i numerosi palmenti di origine bizantina scoperti dal prof. Orlando Sculli.

Il bosco di Rùdina, un patrimonio da preservare e tutelare.

Tutti voi che ci seguite e ci leggete quotidianamente, sapete quanto sia importante per noi diffondere la cultura ambientalista del rispetto della natura, della cultura dei luoghi e delle bio-diversità esistente. Ebbene abbiamo deciso di parlarvi del Bosco di Rùdina che si trova a Ferruzzano un bosco delle meraviglie che nasconde segreti incredibili.

Ci siamo affidati a degli studi condotti sul caso specifico ed abbiamo estrapolato le fonti più importanti per farvi capire quanto sia importante conoscere i vari aspetti che caratterizzano quest’isola alle pendici pre-aspromontane sul versante jonico reggino.

Il Bosco di Rùdina è localizzato nella fascia collinare del versante ionico della provincia di Reggio Calabria, a quote comprese tra i 200 e i 400 m. s.l.m. (Fig. 1). Il bosco si rinviene a poca distanza dal centro abitato di Ferruzzano, sui versanti con prevalente esposizione a settentrione che digradano verso l’ampio alveo della Fiumara La Verde. Sotto il profilo amministrativo il bosco rientra nel comune di Ferruzzano, ma l’area cartografata è più vasta e interessa anche i comuni di Caraffa del Bianco e Sant’Agata del Bianco. Il Bosco di Rùdina ha un notevole interesse naturalistico soprattutto per la diversificata vegetazione forestale, nel complesso ben conservata, condizione che si rinviene raramente sul versante ionico calabrese. Per salvaguardare questo particolare biotopo esso è stato designato come Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) nell’ambito del progetto Bioitaly.

SAMO ED IL SUO BORGO ANTICO PRECACORE

Il paese secondo la tradizione sarebbe stato fondato nel 492 a.C. da coloni greci provenienti dall’isola di Samos (Grecia), scappati per sfuggire alle incursione dell’esercito del re Dario I di Persia, secondo quanto racconta Erodoto nel VI libro. I coloni arrivati sulla costa ionica, si dirigono verso l’interno, a ridosso della Fiumara La Verde, in località Rudina, nel territorio di Locri Epizefiri. Presto la città s’ingrandisce molto, estendendo i suoi confini da Capo Bruzzano all’odierna Gerace; costruisce un grande porto, che collega la città di Samo alle isole greche più vicine, in virtù dell’attività marinara, portuale e commerciale ha un notevole sviluppo sociale e culturale e diventa un crocevia importante nel cuore dello Ionio.

Si ritiene che Samo abbia dato i natali al noto scultore Pitagora di Reggio, come sostengono alcuni storici del passato, Protagora, filosofi e scrittori Aristarco, Epicuro, Cicerone e Tommaso d’Aquino[senza fonte]. Attraversa un periodo di decadenza dopo la seconda guerra punica. In seguito, durante la dominazione spagnola dei Borboni fu feudo dei Marullo.

Oggi, il piccolo borgo di Precacore, conosciuto per i suoi resti di arte bizantino-greca viene spesso visitato anche da stranieri, ed è stato recentemente restaurato.

In estate soprattutto, nel mese d’agosto, c’è un buon numero di cittadini di Samo che in compagnia di compaesani e qualche volta anche piccoli gruppi di stranieri, che vanno con piacere a visitare e fotografare i vecchi sentieri che portano ai resti del vecchio luogo. Si usa pure celebrare la messa in onore del Santo Protettore con enorme partecipazione di fedeli e altri.

Si racconta che Intorno al 1530, Samo venne completamente distrutta da un nubifragio che durò sette giorni e sette notti. La sciagura non risparmiò che poche persone, tra cui una donna di nobile casato, che nell’occasione aveva perso il marito ed i sette figli: in quel momento di grande dolore esclamò:«Mamma, o mamma, nel vedere la mia Samo così distrutta mi crepa il cuore». Sulla scorta di tale leggenda, il nome della città fu cambiato dapprima in Crepacuore e dopo in Precacore.

 

PROGRAMMA:

Ore 07.30 circa, raduno presso il piazzale della chiesa di Ferruzzano Superiore, operazioni di registrazione; prima della partenza verra servito caffè, succhi di frutta e rifornimento di acqua;

Ore 08.30, partenza prevista; dopo aver lasciato il paese, il programma prevede una sosta nel bosco di Rudina, in zona pic-nic, sarà servita la colazione e, dove si possono ammirare alcuni palmenti rupestri, scolpiti nella pietra;

Ore 10.30 circa, arrivo previsto a Samo, presso il vecchio borgo denominato Precacore, dove ci sarà la possibilità di visitare il predetto borgo antico, quindi piccolo ristoro nella piazza di Samo;

Ore 13.30/14.00 circa, rientro previsto nella piazza della chiesa, dove verrà servito il pranzo a base di maccheroni al sugo di capra, carne di capra e prodotti tipici locali.

Raduno presso piazzale della chiesa di Ferruzzano Superiore: dalle 07.30 alle 08.30

Percorso: 27km circa, adatto a cicloescursionisti con discreta preparazione sia tecnica che atletica.

Costo di partecipazione: 5€ escursione, 20€ pranzo

Contatti: Domenico Minniti 334 853 4193, Antonino Romeo 349 129 4508.

Le iscrizioni vanno effettuate necessariamente on line provvedendo al pagamento anticipato della quota dovuta tramite bonifico. Si riceveranno opportune informazioni al termine della procedura di inserimento dei dati. Tutti coloro che provvederanno per tempo alla finalizzazione dell’iscrizione secondo le modalità appena indicate riceveranno il kit di benvenuto sul punto di raduno al momento del riscontro da effettuare in loco.

Solo a pagamento effettuato l’iscrizione può considerarsi effettiva.

Chi non avrà provveduto al pagamento on line potrà comunque partecipare alla sola escursione presentandosi al punto di ritrovo domenica mattina e versare la quota di partecipazione, ma in tale situazione il kit di benvenuto non sarà garantito.

Per tutti i partecipanti ci sarà il buffet della colazione.

Trekking

Per gli accompagnatori dei bikers c’è la possibilità di effettuare un’escursione presso il borgo di Ferruzzano ed il bosco di Rudina. Costo 5€.

Tutte le informazioni al seguente link: https://www.rudina.it/feed/escursione-borgo-di-ferruzzano-bosco-di-rudina