Trekking
Per gli accompagnatori vi è la possibilità di partecipare ad un’escursione guidata a cura dell’Associazione “Boschetto Fiorito” di Antonimina. I partecipanti dovranno recarsi con mezzi propri ad Antonimina, non molto distante dal luogo di ritrovo.

Dente da Magara
Escursione ad anello, in area collinare un tempo destinata alla coltivazioni di alberi da frutto, uliveti e cereali. A testimonianza di questo, sono ancora oggi ben visibili i muretti a secco, opere centenarie utili a terrazzare i fianchi delle colline per rendere la messa a frutto dei terreni, più agevole. Si affronterà una salita di medie difficoltà fino a raggiungere il crinale di “Cazzina”. Da questo punto panoramico, sarà possibile scorgere in lontananza, “Pietra Cappa”, il Monte Tre Pizzi”, tutte alture del Parco Nazionale dell’Aspromonte e la Riviera dei Gelsomini dal lato sinistro; mentre dall’altro lato si scorgono la Rocca di Verace, Ropulà e la cosiddetta “Petra Da Morti” toponimo verosimilmente derivato dalla leggenda che narra che li vi sia morto un pastore nel tentativo di salvare una sua pecora. Questo punto panoramico è l’ideale per scattare delle fotografie panoramiche. Da qui il cammino si fa pianeggiante e si procede in direzione ovest, verso il “Dente da Magara”; una conformazione rocciosa, situata in contrada Falcò.
Questo luogo cosi impervio e sinistro, si narra fosse la meta preferita di una “magara” (maga), che qui si recava a filare e tessere in solitudine. Un giorno un contadino, passato di là le recò offesa e lei, per tutta risposta, esclamò che per pura fortuna in quel momento teneva stretto in mano un rosario, altrimenti gli avrebbe lanciato una “magarìa” (maledizione). Da allora nessuno osò più passare da lì. Ma rimase incagliato li, il suo “Dente Avvelenato”, in memoria del misfatto. Da qui percorso incomincia a scendere, tra la vegetazione, tipica della macchia mediterranea, percorrendo un piccolo sentiero utilizzato dai contadini, per raggiungere i diversi appezzamenti di terra disposti a terrazza lungo il costone. Si scenderà fino alla fiumara in località “Dilica” dove in una vecchia casa di campagna sono ancora visibili e ben conservati i “Parmenti”. Il “Parmentu” (Palmento) dal latino “pavimentum”, era costituito da vasche scavate nell’arenaria, una superiore e una inferiore rese comunicanti tra loro attraverso un foro. L’uva era versata nella vasca superiore, il cui foro veniva otturato con dell’argilla, veniva pigiata con i piedi e lasciata riposare lì per un giorno ed una notte. Di seguito, tolto il tappo d’argilla il mosto era lasciato defluire nella vasca inferiore. L’epoca esatta a quando risalgono questi palmenti, non si conosce, probabilmente sono di origine greca. I nostri anziani dicono che sono stati sempre la, da quando ne hanno memoria. Il percorso volge al termine, costeggiando la fiumara di Gerace, fino a raggiungere il punto di partenza.
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Durata: 3 ore circa, possibile sosta per il pranzo a sacco in quota.
Lunghezza: 7 km Difficoltà: medio
Abbigliamento: si consiglia abbigliamento comodo e a strati, scarpe da trekking;
Costo: 5€
E’ necessario contattare l’associazione “Boschetto Fiorito” per prenotarsi all’escursione ai numeri 329 7761705 Pietro e 3474071165 Domenico