Sant’Agata, vecchio borgo sito tra un remoto groviglio di montagne che si estendono parallele al Mar Tirreno, di quella Calabria Citra, che sempre riserva grandi meraviglie e genera ammirazione, sarà il luogo di partenza della terza tappa Onda d’urto stagione 2019.
Il borgo di Sant’Agata presenta una rara peculiarità sotto il profilo storico- etnologico, considerando l’entità del borgo, non ha memorie storiche che possano dare certezza delle sue origini. Sconfessata l’identificazione data dal Barrio che ne attribuiva l’origine in Artemisia, risulta generalmente accettata la ricostruzione secondo la quale, visto il toponimo Sant’Agata “castrum Sanctae Agathae” (l’appellativo d’Esaro fu aggiunto dopo l’Unita d’Italia), sia stata fondata da alcuni monaci. I territori dell’alta Valle dell’Esaro nel Medio Evo furono scenario di una nutrita emigrazione di asceti dediti al monachesimo che dopo l’VIII secolo, successivamente alla conquista musulmana della Sicilia, furono perseguitati e spinti ad insediarsi nella parte settentrionale della Calabria. La denominazione Sant’Agata deriva dalla devozione che i monaci avevano per Sant’Agata martire di Catania.
Le prime fonti storiche risalgono al 1075 ed esattamente dal “Chronicon Amalfitanum” il quale fa riferimento a Sant’Agata in quanto occupata da Roberto il Guiscardo. Successivamente ulteriori documentazioni fanno riferimento al borgo e da tali fonti è possibile dedurre che era presente e costituita ben prima dell’anno 1000.
A partire dalla meta del settecento è possibile, grazie a fonti maggiormente esaustive e dettagliate, avere un quadro della consistenza demografica e dell’organizzazione economico sociale. Le ricostruzioni ci affidano una Sant’Agata regolata da tre strutture pubbliche la chiesa, il feudo e l’università che agiscono in una società prettamente contadina. È in età contemporanea, con il consolidamento novecentesco, che vengono posti i pilastri che ci daranno in custodia l’attuale Sant’Agata di Esaro, un borgo fatto di vicoli, piazze e campagne intrise di tradizioni artigiane e contadine, con antiche consuetudini ecclesiastiche ma soprattutto custode di ricchezze naturalistiche uniche da far conoscere, tutelare e promuovere.
GROTTA DELLA MONACA
Per gli accompagnatori dei bikers è prevista l’organizzazione di un’escursione al sito archeologico di grotta della Monaca, uno dei siti minerari preistorici più antichi e meglio conservati d’Europa. L’uscita si compone di due fasi, la prima parte si svolge nel centro visita/punto informativo, allo scopo di introdurre alla visita della grotta offrendo una panoramica sugli aspetti più importanti emersi con le varie indagini svolte al suo interno, per poi passare al tour della grotta, accompagnati da esperti speleologi che renderanno l’esperienza unica e indimenticabile. Inoltre sarà fruibile la visita al Museo Storico dei Saperi e del Gusto.
PERCORSO
La prima parte del percorso si snoderà nell’affascinante scenario della gola dell’Esaro, che verrà costeggiata inerpicandosi tra boschi di macchie e lecci, fino a raggiungere il Passo dello Scalone, valico dell’Appennino meridionale che costituisce convenzionalmente il punto di demarcazione fra l’Appennino lucano e l’Appennino calabro. Prima sosta, un tipicissimo ristorantino di montagna, LA BETULLA, ci ospita offrendoci la nostra più tipica pietanza: sua maestà A PURPETTA I MARUGGIU. Si rifiata e si riparte con il primo singletrack, che ci porterà all’imbocco di una salita che una volta terminata ci metterà d’avanti a uno scorcio mozzafiato della nostra costa alto tirrenica. Rupi che scrutano l’intera costa dei cedri, poche centinaia di metri ed inizia il secondo singletrack, che attraversando boschi di abete, dall’aspetto fiabesco, ci porteranno al Lago la Penna, ancestrale luogo di grande interesse paesaggistico e naturalistico. Tutto il circondario si riflette nelle sue calme acque, sembra che il tempo si fermi… ma si mangia! Ristoro di metà percorso, “occhio alla penna”, con prelibatezze del luogo da gustare all’ombra di maestosi faggi.
Di nuovo in sella, continua il singletrack, un piacevole Saliscendi tra boschi di abeti e faggi per poi affacciare di nuovo sulla vallata. Si imbocca la discesa che districandosi tra i nostri castagneti ci riporterà nel centro abitato di Sant’Agata.
LUNGHEZZA 32 km circa. È richiesta una buona preparazione tecnica ed atletica
IL NOSTRO MENU’
Sapori e profumi del borgo, un esperienza culinaria esaltante, l’arte di Luigi che magistralmente dalla terra al piatto riuscirà a sorprendervi!!!
Benvenuto
con a zafarana a ruscella
Antipasto
Salumi e formaggi della valle dell’Esaro
Primo
Maccarruni alla boscaiola con i porcini (Monachelle) del pollino
Secondo
Braciola al forno del nostro maiale (du purcu nustranu) ccu patani e zafarani
PROGRAMMA
La manifestazione si svolgerà nell’arco di due giornate sabato 29 e domenica 30 giugno
SABATO (tutte le attività si svolgeranno in P.zza Mons. Don Antonio Montalto)
Ore 17:00 meeting iniziale “Riscoprire e rivalutare i borghi – Nuove prospettive vecchie radici, considerazioni e valutazioni sulla valorizzazione territoriale attraverso lo sport la cultura e lo stile di vita”
Ore 18:00 manifestazione ciclo amatoriale per bambini “La Gincana”
Ore 20:00 “PASTA PARTY” presso la pizzeria l’Acquario
Ore 21:00 Intrattenimento musicale “ Sant’Agata popolare Jam Session”
DOMENICA
Ore 7:30 circa, in P.zza Mons. Don Antonio Montalto accoglienza e ritrovo dei partecipanti, che potranno usufruire di un ristoro di benvenuto e provvedere all’operazioni di conferma dell’iscrizione.
Ore 8:30, partenza e svolgimento dell’escursione
Ore 13:30/14:00 circa, rientro previsto nel centro abitato e a seguire pranzo presso l’agriturismo “LA TAVOLA DEI BRIGANTI”
Costo di partecipazione: 5€ escursione, 20€ pranzo, 25€ pernotto convenzionato
CONTATTI: Stefano Spinelli 3495860314 Paolo Riente 3466392648